giovedì 14 dicembre 2006

LA TRUFFA DELLA PRE-INTESA DI LUGLIO

A.L. COBAS – CUB ENTE REGIONE LOMBARDIA

COMUNICATO N. 2

A TUTTI I LAVORATORI


NON CI SARA’NESSUN PASSAGGIO DI LIVELLO GENERALIZZATO e AUTOMATICO!
LA TRUFFA E LA PRESA PER I FONDELLI AI DANNI DEI LAVORATORI DELL’ENTE REGIONE LOMBARDIA SONO SEMPRE PIU’ EVIDENTI!

NEL LUGLIO 2006 DENUNCIAMMO DA SOLI IL CARATTERE PESSIMO, TRUFFALDINO, INADEGUATO ED INSUFFICIENTE DELLA PRE-INTESA CHE TUTTI (e sottolineiamo TUTTI) I SINDACATI SOTTOSCRISSERO PIU’ O MENO ENTUSIASTICAMENTE.
OGGI SI POSSONO VERIFICARE I PRIMI RISULTATI PROVOCATORI ED INSULTANTI DI QUEL FURBESCO E FAMIGERATO ACCORDO.

CON PRESSIONI DI OGNI TIPO E CON LA MOBILITAZIONE DOBBIAMO COSTRINGERE L’AMMINISTRAZIONE A RITIRARE LE SUE IPOTESI INSULTANTI E PROVOCATORIE E CHI HA SOTTOSCRITTO QUELL’ACCORDO A REVOCARE LA FIRMA E A RICONTRATTARE TUTTO SULLA BASE DELLA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA APPROVATA DAI LAVORATORI E DALLA RSU.

DENUNCIAMMO da SUBITO che la così detta PRE-INTESA di luglio non andava sottoscritta, perché conteneva in sé tutti i limiti, le ambiguità e le insufficienze che ora risultano evidenti in sede della sua applicazione concreta. (COSI’ E’ STATO)

DICEMMO che i contenuti di quell’accordo non sarebbero cambiati nella sostanza in sede di sottoscrizione definitiva (COSI’ E’ STATO)

SOSTENEMMO CON FORZA (CONTRARIAMENTE a tutti I SINDACATI E ALLE RSU) che non ci sarebbero stati passaggi di livello economico generalizzati e automatici, perché era palese e scritto nero su bianco che tutto avrebbe dovuto essere oggetto di concertazione e non di contrattazione. * (COSI’ E’ STATO, infatti l’amministrazione in sede di concertazione ha presentato proposte selettive e divisorie , che meriterebbero una risposta dura e sprezzante).
* La differenza fra contrattazione e concertazione è la seguente: con la contrattazione le parti si incontrano e cercano di trovare una soluzione ai problemi oggetto del confronto e, se non si trova l’accordo, le parti non possono procedere unilateralmente (le materie sottoposte a contrattazione sono stabilite a livello nazionale). La concertazione, invece, prevede un confronto fra le parti per una durata non superiore al mese. Scaduto tale termine la controparte può procedere senza l’assenso dell’altra parte. Ecco perché è pericolosa l’attuale concertazione sui criteri per il passaggio di livello economico. Infatti, teoricamente al termine del mese trascorso, l’amministrazione potrà procedere unilateralmente senza assumere alcun suggerimento da parte sindacale, e se le procedure resteranno quelle messe in campo durante l’ultima trattativa circa il 40% dei lavoratori resterà escluso.

AFFERMAMMO inoltre che quell’accordo sarebbe stato una trappola che l’amministrazione regionale avrebbe usato per rafforzare e rilanciare la sua politica di DOMINIO E DI DIVISIONE nei confronti dei lavoratori. (COSI’ E’ STATO)

LA REALTA’ ATTUALE SI PRESENTA PEGGIORE DI QUALSIASI PESSIMISTICA PREVISIONE, nonostante l’entusiasmo sviante e irresponsabilmente infarcito di malafede con cui la maggior parte dei sindacati e delle RSU accolsero la sottoscrizione della pre-intesa e dell’accordo definitivo.

A questo proposito citiamo sinteticamente, per chi non lo ricordasse e per il diletto dei più onesti, le dichiarazioni di alcuni sindacati a proposito della sottoscrizione della pre-intesa e dell’accordo definitivo.
La CISL colta da una crisi mistica titolava un suo volantino, raggiungendo quasi l’orgasmo: “ UN GRANDISSIMO ACCORDO ..”; la CGIL scriveva: “La CGIL esprime soddisfazione per la sottoscrizione dell’accordo……..” (31.10.2006); le RSU quasi si eccitavano sostenendo che: “ E’ stato un confronto che ha prodotto benefici…..ed ha segnato un’inversione di rotta.”( 3.08.2006); il Sindacato Autonomo con enfasi che rasentava l’aulicità si esprimeva così: “..Va dato atto all’amministrazione di aver instaurato…un nuovo miglior tipo di rapporto con i rappresentanti dei lavoratori…..” ; la UIL, presa da un entusiasmo febbrile, giustificato solo dalla calura di agosto, più prosaicamente recitava: “Una pre-intesa che riconosce il valore di quel contratto…Avevamo ragione noi siamo coerenti e più forti oggi con un grande contratto integrativo…” e via delirando e mentendo!
Addirittura alcuni sindacati davano per scontato il passaggio automatico e l’erogazione degli stipendi aggiornati, a partire dal novembre 2006. Sic!
Il Sin-Cobas, e ahinoi anche lo Slai Cobas, si limitavano a sottoscrivere la pre-intesa, salvo poi, a seguito della pressione dei lavoratori, rifiutarsi di firmare l’accordo definitivo che non era sostanzialmente diverso dalla PRE-INTESA del luglio 2006.

A questo punto una domanda ci viene spontanea: CHE COSA E’ CAMBIATO SUL PIANO DEI CONTENUTI DA LUGLIO AD OGGI? SECONDO NOI NULLA!
Perché solo oggi alcuni sindacati cominciano a comprendere che l’amministrazione li sta BUGGERANDO, mentre a luglio un trionfalismo ingiustificato imperava?
Perché tanta fretta di concludere un accordo quando la più parte dei lavoratori stava in ferie?
Perché giustificare il tutto con tante bugie e strumentalizzazioni?

NOI PENSIAMO CHE CI SIA UNA SOSTANZIALE INCAPACITA’ DA PARTE DELLA MAGGIORANZA DEI SINDACATI DI AFFRONTARE I PROBLEMI REALI DEI LAVORATORI e una sostanziale sfiducia da parte loro nella disponibilità dei lavoratori di reagire alle ingiustizie prodotte da contratti nazionali e decentrati che non danno risposte salariali e normative adeguate.

Per ripristinare un corretto rapporto con tutti i lavoratori sarebbe necessaria una profonda autocritica e una disponibilità totale a ridiscutere il proprio ruolo e funzione, NON LASCIANDOSI SUBORDINARE ALLE POLITICHE DELLA CONTROPARTE e alle politiche basate sulle “compatibilità economiche del sistema”.
Già, ma questo, per ora, è solo un nostro desiderio illusorio.

INVECE LA REALTA’ vera con cui fare i conti è un’altra e vediamo quindi a che punto siamo dopo l’ultimo incontro di inizio dicembre 2006:

1) PASSAGGI DI LIVELLO ORIZZONTALI.
La controparte pretende di imporre i seguenti criteri selettivi INACCETTABILI E DA RESPINGERE AL MITTENTE:
a) utilizzare i risultati degli ultimi due anni dei criteri di valutazione( pagelline) per esercitare una numerosa selezione. QUESTO PARAMETRO VA RIFIUTATO IN TOTO, SENZA POSSIBILITA’ DI ALCUNA MEDIAZIONE, perché penalizzerebbe circa il 40% dei lavoratori in quanto verrebbero esclusi tutti coloro che non hanno ottenuto un punteggio uguale e superiore a 21 o 22;
b) esclusione dal passaggio di tutti coloro che hanno subito un provvedimento disciplinare, prescindendo dalla sua natura e gravità. ANCHE QUESTO PARAMETRO NON PUO’ ESSERE NEGOZIABILE, perché significherebbe subire un diktat autoritario da parte dell’amministrazione, che pretende di utilizzare criteri disciplinari per punire o premiare, ponendo in secondo piano le capacità intellettive, creative e professionali dei singoli soggetti. Si cerca di utilizzare lo stesso metodo anche per le “pagelline”(un brutto termine che andrebbe abolito insieme a tutto il meccanismo selettivo di valutazione).

2) NON UNA PAROLA E’ STATA DETTA A PROPOSITO DELLO SVUOTAMENTO DELLA CATEGORIA “A”, nella quale ci sono ancora alcune decine di lavoratori con salari di fame. In altri Enti questa categoria è già stata svuotata. IL COSTO DI QUESTA OPERAZIONE DI GIUSTIZIA SOCIALE SAREBBE FACILMENTE SOPPORTABILE.
A QUESTO PROPOSITO ricordiamo che proprio recentemente sono stati notevolmente aumentati gli importi delle indennità premiali dei dirigenti della Regione. NON SI DA’ NULLA ai chi percepisce salari insultanti, per ingrassare quelli che hanno alti stipendi .

3) PASSAGGIO DA “D5” A “D6” : NULLA DI FATTO.
E’ CONFERMATO UN CRITERIO SELETTIVO CHE PUO’ ESSERE PARAGONATO AD UN CONCORSO INTERNO con un numero limitato di posti. Si discriminano centinaia di lavoratori.

4) MALATTIA: NESSUNO, PROPRIO NESSUNO CHIEDE IL RITIRO DELLA CIRCOLARE DI LUGLIO CHE MODIFICAVA UNILATERALMENTE E ARBITRARIAMENTE LE NORME VIGENTI, PEGGIORANDOLE GRAVEMENTE. Anzi i sindacati proprio non ne parlano, introiettando silenziosamente l’imposizione dei burocrati dell’amministrazione che in sede di trattativa hanno annunciato trionfalmente che le assenze di un giorno sono diminuite dopo l’entrata in vigore di quella circolare. PECCATO CHE SI SIANO DIMENTICATI DI DARE UN’INFORMATIVA SUI CERTIFICATI DI MALATTIA PIU’ LUNGHI DI UN GIORNO che a noi risultano aumentati notevolmente! I sindacati stanno balbettando qualcosa su aspetti marginali del problema, accettando di fatto la sostanza contenuta nella circolare.

LA CIRCOLARE DI LUGLIO NON VA CONTRATTATA VA SOLO RITIRATA!

5) FERIE: Anche su questo argomento non c’è nulla da contrattare. VA APPLICATA LA
NORMATIVA NAZIONALE ESPLICITATA DA UNA RECENTE CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO E IL CONTRATTO NAZIONALE VIGENTE. Chiunque volesse imporre soluzioni diverse si collocherebbe fuori dalla normativa vigente, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.

6) TICKETS: indubbiamente la detassazione parziale dei tickets per i part-time, e non solo, è un risultato importante. Va ricordato, però, per correttezza d’ informazione, che si è trattato di un’applicazione della nuova normativa nazionale, rispetto alla quale l’amministrazione non poteva prescindere.

PER CONCLUDERE, NOI PROPONIAMO LA REVOCA DELL’ACCORDO sottoscritto definitivamente ad ottobre, per raggiungere i seguenti obiettivi:

a) PASSAGGIO AUTOMATICO AD UN LIVELLO ECONOMICO SUPERIORE PER TUTTI
b) SVUOTAMENTO DELLA CATEGORIA “A”
c) RITIRO DELLA CIRCOLARE DI LUGLIO SU MALATTIA E FERIE
d) PREMIO INCENTIVANTE UGUALE PER TUTTI, quale risarcimento parziale per i ritardi ingiustificati ed insopportabili dei rinnovi contrattuali nazionali e decentrati.

NATURALMENTE SAPPIAMO CHE QUESTO NON SARÀ NÉ FACILE, NÉ AUTOMATICO, ma realistico, se cominceremo a convincerci della nostra forza e della nostra capacità e volontà di lotta.

OCCORRE PREVEDERE ED ORGANIZZARE UNO SCIOPERO per ottenere i nostri diritti, per tornare ad essere protagonisti e per superare e combattere il principio della delega e la rassegnazione.

Riconquistiamo la nostra dignità di essere umani per sconfiggere chi ci vuole SUBORDINATI E SERVI.

RICOSTRUIAMO LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE PER DIFENDERE MEGLIO E DI PIU’ I NOSTRI INTERESSI. Tutto dipenderà’ dai rapporti di forza che sapremo costruire e dalla nostra capacità di reagire.

SENZA ORGANIZZAZIONE E SENZA LOTTA NON SI OTTERRA’ ALCUN RISULTATO POSITIVO.


PER RITORNARE AD ESSERE PROTAGONISTA
ISCRIVITI AL NUOVO SINDACATO A.L.COBAS - CUB
Per iscriverti telefona ai seguenti numeri:
Carlo Colli 43447 - Giorgio Riboldi 41327 - Mariella Megna 41321


Milano,14 dicembre 2006


A.L. COBAS - CUB REGIONE LOMBARDIA


A.L. COBAS – CUB ENTE REGIONE LOMBARDIA
Giorgio Riboldi - tel 0372 485327 cell 3391956669 Carlo Colli - tel 0332 338447
alcobasregione@libero.it http://alcobasregione.blogspot.com

A.L. COBAS – CUB SEDE NAZIONALE
scrivialcobas@fastwebnet.it
Via Pasubio, 8 21013 Gallarate (Va) tel. 0331 076413 tel./fax 0331 772337
Via degli Apuli, 2 angolo via Odazio 21 tel.02 45499507

mercoledì 13 dicembre 2006

NELL’ENTE REGIONE LOMBARDIA SI VOLTA PAGINA: costituito dopo un anno di lavoro il nuovo sindacato!

COMUNICATO n. 1
Milano, 14 novembre 2006

A TUTTI I LAVORATORI DELL’ENTE REGIONE LOMBARDIA

NELL’ENTE REGIONE LOMBARDIA SI VOLTA PAGINA: costituito dopo un anno di lavoro il nuovo sindacato! Si chiama AL Cobas – CUB (Associazione Lavoratori Cobas – aderente alla CUB).

Formigoni avrà finalmente una controparte non accomodante.

Il nuovo sindacato nasce per dare una più efficace rappresentatività ai lavoratori dell’Ente Regione Lombardia, sempre più penalizzati dalle politiche sindacali concertative di CGIL-CISL-UIL, come è dimostrato dalla firma del recente accordo applicativo dell’ultimo contratto decentrato che, oltre a non dare alcuna risposta sul piano economico, ha introdotto ulteriori elementi di divisione fra i lavoratori provocando diffuso malcontento e sfiducia.
Non è stata abolita la categoria A4; è stata penalizzata tutta la categoria D5 esclusi i quadri, non sono ancora state definite le modalità per i passaggi orizzontali; non é stata ancora ritirata la provocatoria circolare del giugno scorso su malattia e ferie. Gli incontri stanno andando avanti stancamente senza che nulla sia risolto e le confederazioni stanno giocando solo di rimessa su quanto impone l’ammistrazione regionale.
Le attuali organizzazioni sindacali presenti in regione non rappresentano più gli interessi dei lavoratori.
Le RSU sono state delegittimate e sono solo il terminale passivo delle confederazioni sindacali
BISOGNA REAGIRE, NON ESSERE PRESI DALLA SFIDUCIA E LAVORARE PER RAFFORZARE LA NUOVA ORGANIZZAZIONE SINDACALE AL COBAS – CUB (una confederazione che fra pubblico e privato raccoglie circa 700 mila aderenti sul piano nazionale) che opera a stretto contatto con le rappresentanze di base RdB-CUB (organizzazione sindacale firmataria di contratti di lavoro in alcuni comparti).
Era necessario un nuovo sindacato? Capiamo le titubanze di alcuni, ma in un contesto come quello dell’Ente Regione Lombardia in cui non esiste più, o comunque è molto minoritario, un rapporto di fiducia fra lavoratori e organizzazioni sindacali esistenti, costituisce un atto di coraggio intellettuale e morale il tentativo di costruire un nuovo strumento in difesa dei lavoratori che sia forte, democratico ed indipendente.
E’ UNA SFIDA CHE LANCIAMO PIU’ CHE A NOI STESSI A TUTTI I LAVORATORI
RIACQUISTIAMO IL GUSTO DI VIVERE LIBERI E DI NON SENTIRCI UN GRANELLO DI UN INGRANAGGIO CHE NON CONTROLLIAMO E CHE RISCHIA DI STRITOLARCI E DI ANNIENTARE LA NOSTRA PERSONALITA’.
DIAMO SUBITO FORZA AL NOSTRO SNDACATO ADERENDO E LAVORANDO CON NOI IN PRIMA PERSONA.
L’AL Cobas – CUB nasce anche, paradossalmente, per dare un forte contributo al processo di unità sindacale sempre più ostacolato dalla difesa di interessi corporativi e da ingiustificati settarismi. Occorre lavorare per costruire un unico sindacato extraconfederale.
Il nuovo sindacato si presenterà alle elezioni sindacali RSU del prossimo anno e sta già iniziando a raccogliere significative adesioni a Milano e nelle 11 sedi territoriali corrispondenti alle province esistenti.

L’AL Cobas – CUB é fra i promotori dello sciopero generale nazionale del 17 novembre che coinvolgerà tutte le categorie, contro la legge finanziaria del governo Prodi, contro lo scippo e la truffa del TFR e dei fondi integrativi pensionistici e contro l’innalzamento dell’età pensionistica.
Lo sciopero generale sarà anche per la reintroduzione di un meccanismo di scala mobile che garantisca l’adeguamento dei salari e delle pensioni al costo della vita e per l’aumento generalizzato delle pensioni al di sotto dei 1000 euro.
Lo sciopero si farà anche per difendere il contratto dei lavoratori pubblici messo in seria discussione dagli stanziamenti insufficienti dell’ attuale governo. Se gli aumenti resteranno tali per il 2006-2007 si avranno aumento medi di 40 euro netti al mese, al di sotto del 30% dell’aumento del costo della vita.
I nostri responsabili a livello regionale sono Giorgio Riboldi e Carlo Colli rispettivamente funzionari regionali delle sedi territoriali della Regione Lombardia di Cremona e Varese.
La responsabile organizzativa per tutte le sedi della Lombardia è Mariella Megna della sede territoriale di Cremona (tel 0372 485321).
L’adesione costa 5 euro mensili, partirà dal 1° gennaio 2007. Le deleghe per l’adesione saranno disponibili nei prossimi giorni presso i nostri referenti interni.
L’adesione dà diritto, oltre all’informazione costante, ai seguenti servizi:
- ASSISTENZA LEGALE STUDIO AVVOCATO CIVITELLI, successivamente si aggiungeranno altri studi legali
- COMPILAZIONE GRATUITA MODELLO 730
- CONSULENZA COSTANTE SULLE SITUAZIONI SPECIFICHE DEI LAVORATORI IN REGIONE DA PARTE DEI NOSTRI DIRIGENTI SINDACALI INTERNI
- INVIO DI TUTTO IL MATERIALE INFORMATIVO INERENTE IL CONTRATTO E IL FUNZIONAMENTO FUTURO DEL TFS (TRATTAMENTO FINE SERVIZIO)
Le deleghe per l’adesione sono disponibili presso i nostri referenti interni.
Un saluto cordiale a tutti ed un augurio di buon lavoro

GIORGIO RIBOLDI - Cremona - tel 0372 485 327 cell 339 195 66 69
CARLO COLLI - Varese - tel 0332 338447
e-mail: alcobasregione@libero.it


AL Cobas – CUB Ente Regione Lombardia