martedì 28 ottobre 2008

CISL, UIL, E UGL SOTTOSCRIVONO UN VERGOGNOSO PROTOCOLLO CON IL GOVERNO SUI RINNOVI CONTRATTUALI

PER PROTESTARE CONTRO QUESTA SVENDITA SI RESTITUISCANO LE TESSERE DI QUESTI SINDACATI! E’ L’UNICO LINGUAGGIO CHE COMPRENDONO

RAFFORZIAMO IL SINDACALISMO INDIPENDENTE

Dopo aver fatto passare quasi sotto silenzio i gravi provvedimenti contro i lavoratori pubblici conte-nuti nella legge 133 (Brunetta), CISL, UIL e UGL (ma questi ultimi chi rappresentano?) hanno aderito al protocollo presentato dal governo sui rinnovi contrattuali pubblici e sulla riforma del modello con-trattuale. I contenuti dell’accordo sono di una gravità senza prececenti: 8/ 9 euro lordi di aumento per il 2008, e 70 euro lordi a regime per il 2009, di cui 10 euro alla contrattazione di secondo livello e 60 lordi in busta paga (40 euro netti); l’impegno generico a ripristinare parte delle risorse per la produtti-vità tagliate dalla legge Brunetta; il passaggio della durata dei contratti da due a tre anni.

NOI DI FRONTE A QUESTA PROVOCAZIONE RIBADIAMO LA NECESSITÀ DI CONTINUARE LA MOBILITAZIONE, L’AUTORGANIZZAZIONE E LA LOTTA PER RIAFFERMARE LE SEGUENTI RIVENDICAZIONI FINO AL RITIRO DELLA LEGGE BRUNETTA E ALL’APERTURA DI UN TAVOLO VERO DI TRATTATIVA PER IL RINNOVO CONTRATTUALE:

1. forti aumenti salariali che recuperino almeno l' inflazione reale
2. reintroduzione della scala mobile
3. boicottaggio dei fondi pensione integrativi nel pubblico impiego
4. riduzione dei prezzi dei beni di prima necessita’
5. abolizione della legge Treu e della legge Biagi (no al precariato!)
6. difesa di tutti i diritti acquisiti
7. difesa della scuola pubblica e revoca della legge Gelmini
8. difesa e rilancio dei servizi pubblici
9. impedire la controriforma autoritaria del modello contrattuale nel settore privato

Per quanto riguarda lo sciopero annunciato nella prima decade di novembre da CGIL, CISL, UIL nel settore pubblico riteniamo che sia al limite del ridicolo, dato che almeno due di questi tre sindacati hanno sottoscritto il pre-accordo. Quindi, se manterranno la promozione dello sciopero, decideranno di scioperare contro se stessi!

Questa è una fase estremamente complessa e delicata che prelude ad uno scontro prolungato con il governo autoritario di centro-destra, ma anche con chi sottoscrive accordi e decreta una condanna a morte di un’intera categoria.

OCCORRE SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE

Noi siamo impegnati nella difesa del salario, della nostra dignità e libertà e del servizi pubblico.

BOICOTTARE NEI FATTI LA LEGGE BRUNETTA come già sta avvenendo in alcuni enti

Milano, 28/10/2008
AL COBAS-CUB REGIONE LOMBARDIA

martedì 7 ottobre 2008

17 OTTOBRE 2008 SCIOPERO GENERALE NAZIONALE MANIFESTAZIONI A MILANO E ROMA

17 OTTOBRE 2008 SCIOPERO GENERALE NAZIONALE
DI TUTTO IL GIORNO INDETTO DA CUB, COBAS E SDL

- CONTRO LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO BERLUSCONI-BRUNETTA-SACCONI

- PER FORTI AUMENTI SALARIALI CHE RECUPERINO ALMENO L' INFLAZIONE REALE

- PER LA REINTRODUZIONE DELLA SCALA MOBILE

- PER LA RIDUZIONE DEI PREZZI DEI BENI DI PRIMA NECESSITA’

- PER L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE TREU E DELLA LEGGE BIAGI (NO AL PRECARIATO!)

- PER DIFENDERE TUTTI I DIRITTI ACQUISITI

- PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA DALL’AGGRESSIONE DEL GOVERNO E DEI CLERICALI!

- TOLLERANZA ZERO E SANZIONI PENALI PER CHI PROVOCA INFORTUNI GRAVI O MORTALI

- PER COMBATTERE E BOICOTTARE NEI FATTI LA LEGGE BRUNETTA SUL PUBBLICO IMPIEGO

- PER IMPEDIRE LA CONTRORIFORMA AUTORITARIA DEL MODELLO CONTRATTUALE NEL SETTORE PRIVATO

- PER DIFENDERE E RILANCIARE I SERVIZI PUBBLICI

MANIFESTAZIONI CENTRALI A
MILANO L.GO CAIROLI( MM1) ORE 10.00
ROMA P.ZA ESEDRA ORE 10.00

PARTECIPARE PER NON VENIRE SCONFITTI! REAGIAMO ALLE INGIUSTIZIE SOCIALI

FERMIAMOLI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!


A tutti i Lavoratori del Pubblico Impiego.

Lo SCIOPERO GENERALE vuole costituire anche un primo segnale di risposta contro l’attacco ossessi-vo e strumentale ai lavoratori della Pubblica Amministrazione, attraverso il quale si vogliono in realtà colpire i servizi pubblici, facilitandone ed accelerandone il processo di privatizzazione e di esternalizza-zione, spianando la strada allo smantellamento delle protezioni sociali.

Con la legge 133 (ex decreto 112) si supera il limite della tollerabilità: Brunetta vuole introdurre un CONTROLLO TOTALITARIO e sbirresco sull’attività lavorativa e sulla vita privata dei lavoratori.
Ha aperto una campagna contro i pubblici dipendenti, attribuendo loro tutte le inefficienze del settore pubblico. Egli sceglie di ignorare le vere responsabilità del cattivo funzionamento della macchina statale, che vanno ri-condotte al ceto politico e al ceto burocratico dirigenziale che negli ultimi decenni hanno ridisegnato dal punto di vista organizzativo tutta la struttura della Pubblica Amministrazione.
Fa di tutta l’erba un fascio! Non distingue ruoli, funzioni e responsabilità gerarchiche. Mente, sapendo di menti-re e crea un polverone propagandistico e strumentale con l’appoggio di giornali e televisioni e di quella parte di opinione pubblica (la più qualunquista e menefreghista, cioè la base elettorale del governo Berlusconi) che i-gnora completamente le disastrose condizioni materiali (bassi stipendi) e normative dei lavoratori del Pubblico Impiego.

Il ministro sottopone i lavoratori pubblici al “pubblico ludibrio”, per attaccarne i diritti e per distogliere l’attenzione dai problemi reali che sono i bassi stipendi, la precarietà sociale e le pensioni di fame.
Le sue scelte si inseriscono all’interno di un processo di IMBARBARIMENTO generale, che caratterizza l’attività di questo governo reazionario e autoritario, sempre più avviato verso una rapida FASCISTIZZAZIONE dello stato senza che vi sia una reale opposizione parlamentare.
Noi, insieme ai lavoratori di altri settori, dobbiamo costruire una forte OPPOSIZIONE sul piano sociale.
L’attuale ministro della funzione Pubblica, ex-consulente di Craxi e deputato europeo assenteista, denigra e dif-fama i pubblici dipendenti, dimostrando di essere un piccolo uomo mediocre che dà sfogo alle sue frustrazioni, alle sue insicurezze e al suo livore represso, attaccando le condizioni di vita di milioni di lavoratori, alcuni dei quali, magari, lo hanno pure votato. Egli trasforma coscientemente problemi secondari, o inesistenti, in proble-mi principali (confonde coscientemente le assenze per malattia documentate per assenteismo ecc.ecc. ).
Ha una mentalità punitiva al limite dell’idiotismo farsesco. La sua spudorata strumentalità, basata su luoghi comuni, contribuisce a creare confusione, sconcerto e paura, oltre che garantirne un’alta ed egocentrica esposi-zione mediatica.

In sintesi: attraverso la denigrazione e la demonizzazione dei lavoratori si vogliono ridimensionare i servizi pubblici e si giustifica la cessione ai privati degli stessi.

SI VUOLE DEVASTARE IL PUBBLICO PER GARANTIRE GLI AFFARI AI PRIVATI
CHE COSA FARE DI FRONTE A QUESTO ATTACCO, CHE NON HA PRECEDENTI?

Le lamentele impotenti non servono o, peggio, favoriscono la subordinazione e la passivizzazione dei lavorato-ri. Gli scioperi tradizionali e rituali rischiano di essere sempre meno efficaci, quindi è necessario che si indivi-duino anche forme di lotta più incisive in aggiunta allo sciopero.

OCCORRE RIALZARE LA TESTA E PRENDERE IN MANO IL PROPRIO DESTINO! COSTRUIAMO ORGANISMI AUTO-ORGANIZZATI AL DI FUORI DEI SINDACATI CONFEDERALI che, attraverso la “concertazione”, sono oggettivamente complici delle politiche gover-native.

In concreto, questo significa non solo preparare con metodo lo SCIOPERO GENERALE del 17 OTTOBRE, ma a partire da subito adottare autonomamente una serie di misure per protestare contro la legge 133, richie-dendone l’abrogazione. Ad esempio, senza incorrere in alcun provvedimento disciplinare, ma applicando in modo rigoroso la normativa, si possono adottare le seguenti iniziative:

· APPLICAZIONE rigorosa dei regolamenti, norme e procedure che presiedono alla realizzazione delle prati-che d’ufficio
· RIFIUTO dello sforamento d’orario, rispetto a quello previsto dal contratto di lavoro.
· RIFIUTARE di adempiere le missioni con auto propria (non è obbligatorio possederne una)
· RISPETTARE meticolosamente il mansionario( là dove c’è, o le declaratorie delle qualifiche di appartenen-za), RIFIUTANDOSI di svolgere mansioni o funzioni non proprie.
· NON APRIRE più di una pratica per volta.
· RIFIUTARSI di rimanere nei luoghi (uffici,saloni, magazzini ecc.), in cui non siano applicate rigorosamente le norme sulla sicurezza.

Se si riusciranno ad applicare su vasta scala queste indicazioni, non solo si contrasteranno nei fatti i pa-ranoici provvedimenti del ministro, ma si favorirà l’auto-organizzazione dei lavoratori e la preparazione dello sciopero generale del 17 OTTOBRE 2008.

NESSUNA MEDIAZIONE SULLA LEGGE 133. VA ABROGATA e resa inapplicabile nei fatti!
LA LIBERTA’ NON SI CONTRATTA!
PREPARIAMO LO SCIOPERO GENERALE DEL 17 OTTOBRE

Milano, OTTOBRE 2008

AL COBAS-CUB REGIONE LOMBARDIA

giovedì 4 settembre 2008

Impedire e boicottare nei fatti l’applicazione della legge 112 ( legge brunetta)

Impedire e boicottare nei fatti l’applicazione della legge 112 ( legge brunetta)
Contrastare e bloccare l’attacco ai lavoratori e ai servizi pubblici
Fermiamoli prima che sia troppo tardi!

A tutti i Lavoratori del Pubblico Impiego

Con l’approvazione in Parlamento del decreto Brunetta, del DPF e della legge Finanziaria sono state avviate quasi tutte le misure che il governo anti-popolare di Berlusconi aveva pre-annunciato in campagna elettorale.
Con la legge 112 vengono ridimensionate, ridisegnate e peggiorate tutte le conquiste che i lavoratori pubblici avevano ottenuto negli ultimi 30 anni.
Con l’attacco ossessivo e strumentale ai lavoratori della Pubblica Amministrazione si vogliono in realtà colpire i servizi pubblici, facilitandone ed accelerandone il processo di privatizzazione e di esternalizzazione, spianan-do la strada allo smantellamento delle protezioni sociali.
Con la legge 112 si supera il limite della tollerabilità: Brunetta vuole introdurre un CONTROLLO TOTALITARIO e sbirresco sull’attività lavorativa e sulla vita privata dei lavoratori.
Ha aperto una campagna contro i pubblici dipendenti, attribuendo loro tutte le inefficienze del settore pubblico. Egli sceglie di ignorare le vere responsabilità del cattivo funzionamento della macchina statale, che vanno ri-condotte al ceto politico e al ceto burocratico dirigenziale che negli ultimi decenni hanno ridisegnato dal punto di vista organizzativo tutta la struttura della Pubblica Amministrazione.
Fa di tutta l’erba un fascio! Non distingue ruoli, funzioni e responsabilità gerarchiche. Mente, sapendo di menti-re e crea un polverone propagandistico e strumentale con l’appoggio di giornali e televisioni e di quella parte di opinione pubblica (la più qualunquista e menefreghista, cioè la base elettorale del governo Berlusconi) che i-gnora completamente le disastrose condizioni materiali (bassi stipendi) e normative dei lavoratori del Pubblico Impiego. Il ministro sottopone i lavoratori pubblici al “pubblico ludibrio”, per attaccarne i diritti e per distoglie-re l’attenzione dai problemi reali che sono i bassi stipendi, la precarietà sociale e le pensioni di fame.
Le sue scelte si inseriscono all’interno di un processo di IMBARBARIMENTO generale, che caratterizza l’attività di questo governo reazionario e autoritario, sempre più avviato verso una rapida FASCISTIZZAZIONE dello stato senza che vi sia una reale opposizione parlamentare. Noi, insieme ai lavora-tori di altri settori, dobbiamo costruire una forte OPPOSIZIONE sul piano sociale.
L’attuale ministro della funzione Pubblica, ex-consulente di Craxi e deputato europeo assenteista, denigra e dif-fama i pubblici dipendenti, dimostrando di essere un piccolo uomo mediocre che dà sfogo alle sue frustrazioni, alle sue insicurezze e al suo livore represso, attaccando le condizioni di vita di milioni di lavoratori, alcuni dei quali, magari, lo hanno pure votato. Egli trasforma coscientemente problemi secondari, o inesistenti, in proble-mi principali (confonde coscientemente le assenze per malattia documentate per assenteismo ecc.ecc. ). Ha una mentalità punitiva al limite dell’idiotismo farsesco. La sua spudorata strumentalità, basata su luoghi comuni, contribuisce a creare confusione, sconcerto e paura, oltre che garantirne un’alta ed egocentrica esposizione me-diatica. In sintesi: attraverso la denigrazione e la demonizzazione dei lavoratori si vogliono ridimensionare i servizi pubblici e si giustifica la cessione ai privati degli stessi.
SI VUOLE DEVASTARE IL PUBBLICO PER GARANTIRE GLI AFFARI AI PRIVATI.

Vediamo ora quali sono i punti essenziali della legge 112 e della legge finanziaria per il 2009:

· DECURTAZIONE di tutti i trattamenti accessori e delle INDENNITA’ per i primi 10 giorni di malattia
(come se la malattia fosse un reato)! Ammalarsi costerà sempre di più.
· RIDUZIONE del 20%, a partire dal 2010, dei fondi destinati alla Contrattazione Integrativa ( i nostri stipen-di reali sono i più bassi d’Europa e, riducendo i fondi per la Contrattazione integrativa, gli stipendi saranno sempre più di fame!)
· NON VERRANNO CONTEGGIATI ai fini della produttività e del salario accessorio i permessi retribuiti, salvo quelli per maternità e lutto famigliare.
· RIDUZIONE DEL POTERE D’ACQUISTO REALE dei SALARI. Infatti nella Finanziaria vengono stan-ziati i fondi per il rinnovo contrattuale del biennio economico 2008-2009, sulla base di un’inflazione pro-grammata per il 2008 pari all’1,7%, mentre l’inflazione reale (dati ufficiali ISTAT) è al 3,8%, ma nella realtà quotidiana supera ampiamente il 5%. DI FATTO SI LEGALIZZA LA DECURTAZIONE SALARIALE! Il sig. Brunetta giustifica questo accanimento rabbioso sostenendo che negli ultimi 6 anni i lavoratori del Pub-blico Impiego avrebbero usufruito di aumenti salariali pari al 35%. MENTE, SAPENDO DI MENTIRE: l’incremento medio reale in questi ultimi 6 anni è stato del 13,54%, come dimostrano tutti dati ufficiali!
· BLOCCO DEL TURN-OVER ciò significa concretamente lo stop alla stabilizzazione dei precari.
· ABOLITO IL LIMITE MASSIMO degli emolumenti ai managers pubblici. Si toglie a chi non ha, per dare più soldi ai ricchi.
· SI CONSIDERANO LE FASCE DI REPERIBILITA’ per MALATTIA come se fossero gli arresti domici-liari. Per il ministro non c’è differenza fra le diverse infermità (per lui, un raffreddore, una malattia termina-le, un’ingessatura al mignolo ecc. non fanno alcuna differenza!)
· IL DIRITTO AL PART-TIME viene ridotto: non è più considerato un diritto individuale, ma una concessio-ne della Pubblica Amministrazione, a seconda delle sue esigenze.
CHE COSA FARE DI FRONTE A QUESTO ATTACCO, CHE NON HA PRECEDENTI?Le lamentele impotenti non servono o, peggio, favoriscono la subordinazione e la passivizzazione dei lavorato-ri. Gli scioperi tradizionali e rituali sono sempre meno efficaci, quindi è necessario che si individuino forme di lotta più incisive in aggiunta allo sciopero .
OCCORRE RIALZARE LA TESTA E PRENDERE IN MANO IL PROPRIO DESTINO! COSTRUIAMO ORGANISMI AUTO-ORGANIZZATI AL DI FUORI DEI SINDACATI CONFEDERALI che, attraverso la “concertazione”, sono oggettivamente complici delle politiche gover-native.
In concreto, questo significa non solo preparare con metodo lo SCIOPERO GENERALE del 17 OTTOBRE, indetto dai sindacati di base, ma a partire da subito adottare autonomamente una serie di misure per protestare contro la legge 112, richiedendone IL SUO RITIRO. Ad esempio, senza incorrere in alcun provvedimento di-sciplinare, ma applicando in modo rigoroso la normativa, si possono adottare le seguenti iniziative:
· APPLICAZIONE rigorosa dei regolamenti, norme e procedure che presiedono alla realizzazione delle prati-che d’ufficio
· RIFIUTO dello sforamento d’orario, rispetto a quello previsto dal contratto di lavoro.
· RIFIUTARE di adempiere le missioni con auto propria (non è obbligatorio possederne una)
· RISPETTARE meticolosamente il mansionario( là dove c’è, o le declaratorie delle qualifiche di appartenen-za), RIFIUTANDOSI di svolgere mansioni o funzioni non proprie.
· NON APRIRE più di una pratica per volta.
· RIFIUTARSI di rimanere nei luoghi (uffici,saloni, magazzini ecc.), in cui non siano applicate rigorosamente le norme sulla sicurezza.
Se si riusciranno ad applicare su vasta scala queste indicazioni, non solo si contrasteranno nei fatti i pa-ranoici provvedimenti del ministro, ma si favorirà l’auto-organizzazione dei lavoratori e la preparazione dello sciopero generale del 17 OTTOBRE 2008.

NESSUNA MEDIAZIONE SULLA LEGGE 112.
VA RITIRATA e nel frattempo resa inapplicabile nei fatti!
LA LIBERTA’ NON SI CONTRATTA!
SOLIDARIETA’ AI FERROVIERI LICENZIATI!
PREPARIAMO LO SCIOPERO GENERALE DEL 17 OTTOBRE

Milano, 29 agosto 2008
AL COBAS-CUB REGIONE LOMBARDIA

P.S. SOTTOSCRITTO IL CONTRATTO DECENTRATO IN REGIONE LOMBARDIAQuesto fatto merita poche parole perché, come ormai accade negli ultimi anni, è un accordo insufficiente ed inadeguato rispetto alle esigenze dei lavoratori. Non c’è un aumento significativo del fondo destinato alla produttività, né sono previsti passaggi generalizzati di livello economico. Si vanno a sanare poche decine di situazioni che erano state escluse dal precedente slittamento. Si introducono ulteriori elementi di differenzazione e di discriminazione stipendiale a parità di qualifica e di livello economico (vedi i pochi passaggi da D5 a D6, che escludono tutti coloro che non hanno il livello giuridico D3…è una vergognosa provocazione accettata dai confedera-li) . Nulla si è deciso su tickets, malattia, ferie ( a proposito, non devono essere accettate le imposizioni dei dirigenti), pre-pensionamenti e riapplicazione della legge 38, vale a dire tutte le cose più importanti su cui i lavoratori si aspettavano una decisione. Senza ALCUNA LOTTA E’ DIFFICILE RIUSCIRE A PORTARE A CASA DEI RISULTATI SIGNIFICATIVI! E’ VERGOGNOSO CHE “ QUESTO NULLA” sia esaltato dai confederali come un grande risultato. Non c’è limite alla malafede e alla stupidità. Se verranno indette le assemblee occorre respingere la sottoscrizione al contratto, votando NO, o boicottando le assemblee. Chi firma questi accordi vergognosi deve essere delegittimato.

giovedì 13 marzo 2008

IL NUOVO CONTRATTO: INSUFFICIENTE, INADEGUATO E BEFFARDO

Il nuovo contratto: insufficiente, inadeguato e beffardo.
Un disastro per i lavoratori.
Una resa senza condizioni di CGIL CISL UIL

Bisogna aprire una campagna per l’aumento
generalizzato dei salari di almeno 3000 euro l’anno,
a partire dal rinnovo del biennio contrattuale 2008- 2009

Il contratto del Pubblico impiego è stato firmato con 27 mesi di ritardo .E’ un contratto irricevibile. Un anno (il 2006) è stato coperto con un “ aumento” medio provocatorio di meno di 10 euro lordi al mese, corrispondente alla così detta “Indennità di vacanza contrattuale”. In sostanza, gli adeguamenti salariali medi su due anni sono ridicoli, miseri e abbondantemente al di sotto dell’inflazione reale e anche di quella programmata, ma sono lo specchio degli attuali rapporti di forza e del ruolo nefasto che i gruppi dirigenti di CGIL-CISL-UIL giocano nel rendere “passivi” “rassegnati” ed “estranei” i lavoratori .
La responsabilità di questi risultati fallimentari va addebitata ai sindacati confederali che, con la loro politica di concertazione che dura ormai da 15 anni, hanno contribuito al progressivo impoverimento dei lavoratori pubblici e privati, accettando parametri salariali e normativi che si basano sulle richieste del ceto politico-burocratico–statale e della Confindustria, piuttosto che sulle esigenze reali dei lavoratori. I lavoratori non sono mai stati consultati preventivamente sulla elaborazione delle piattaforme rivendicative e conseguentemente a questa scelta si è preferito privilegiare estenuanti, rituali ed inutili trattative, piuttosto che organizzare mobilitazioni su obiettivi precisi e generalizzanti come è avvenuto in Francia e come sta avvenendo in Germania.

I dati dell’OCSE( Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico) sui salari, che pongono l’Italia come fanalino di coda tra i paesi europei( al 23° posto dopo Spagna e Grecia), confermano l’esigenza di avviare da SUBITO una campagna per un sostanziale aumento salariale, a partire dal rinnovo contrattuale del biennio 2008-2009, senza tollerare la pratica subìta da CGIL-CISL-UIL di firmare i contratti con ritardi ingiustificati, senza neppure chiedere gli interessi legali per il mancato rispetto dei vincoli temporali.

Occorre recuperare il potere d’acquisto, reintroducendo nei contratti dei meccanismi (come la vecchia scala mobile) che adeguino periodicamente e automaticamente i salari all’aumento del costo della vita, e questo sia nel settore pubblico che privato. Senza una nuova scala mobile non si può continuare!

E’ necessario rivendicare la trasformazione del salario accessorio(incentivo ecc.) in una 14° mensilità da erogare a giugno di ogni anno. In tal modo si contribuirebbe a sottrarre all’arbitrio del dirigente o del politico le valutazioni individuali che condizionano la quantità di salario da erogare
(le così dette “valutazioni individuali” sono effettuate con criteri risibili e privi di qualsiasi “oggettività”, al di là del linguaggio altisonante e pseudo-scientifico con cui vengono accompagnate e “ritualizzate” annualmente. La valutazione individuale è di fatto uno strumento totalitario di controllo e di divisione fra i singoli lavoratori e costituisce un’arma formidabile per perpetuare timori, paure e soggezioni, che servono a garantire la “passivizzazione” e la “malleabilità” dei lavoratori. E’ un mezzo assai caro a qualche dirigente dell’alta burocrazia regionale e non solo, che confondono il loro ruolo con quello di severi e ridicoli pater familiae).

L’unico modo per recuperare salario e potere contrattuale passa per la nostra capacità di organizzarci e di mobilitarci al di fuori di CGIL-CISL-UIL, abbandonando queste organizzazioni sindacali e individuando nuovi metodi di lotta che non danneggino solo i lavoratori.
E’ urgente uscire dal nostro isolamento, iniziando un lavoro paziente di organizzazione, di informazione e contro-informazione rivolto ai lavoratori degli altri settori e a tutti i cittadini. I lavoratori pubblici costituiscono un punto fondamentale nell’organizzazione complessiva della complicata macchina della nostra società. Senza la loro attività il paese non funzionerebbe, così come non funzionerebbe senza l’apporto degli operai e di altre categorie sociali.
PRENDIAMO COSCIENZA DI QUESTO!

Le inadeguatezze che vengono denunciate nel funzionamento del settore pubblico non sono da addebitarsi ai lavoratori, ma al modo con cui in questi decenni e stata organizzata la “macchina Pubblica”. Il clientelismo politico e sindacale, accompagnato da incompetenze nella scelta del ceto burocratico dirigenziale e dei quadri intermedi sono le vere cause delle disfunzioni nella Pubblica Amministrazione.
I lavoratori pubblici non sono i responsabili del cattivo funzionamento della complessa macchina statale a tutti i suoi livelli. Vanno contrastate, respinte, denunciate e ribaltate a nostro favore le volgarità provocatorie e insultanti di individui senz’anima come il sig. Ichino e altri come Giavazzi o Boeri( tutti del PD di Veltroni), che in ogni occasione, denigrano l’attività dei lavoratori, ignorando bellamente che il salario medio di ciascuno di loro è poco più di 1000 euro al mese e che si ha a che fare, il più delle volte, con strutture fatiscenti e con dirigenti non all’altezza del loro ruolo. Il fatto stesso che ognuno di noi dà 8 ore al giorno della propria vita quotidiana ad un lavoro il più delle volte ripetitivo ed alienante, meriterebbe da un lato il rispetto di tutti e dall’altro il silenzio degli idioti . Gli attacchi volgari ed ingiustificati contro i lavoratori pubblici coprono in realtà la volontà di accelerare quel progetto politico già in corso da anni tendente alla privatizzazione dei servizi, al ridimensionamento definitivo del potere contrattuale dei lavoratori, alle esternalizzazioni delle funzioni, alla precarizzazione del rapporto di lavoro e alla conseguente riduzione del personale attualmente in organico.

Per contrastare questi progetti e la continua erosione dello stipendio occorre convincersi che è necessario praticare nuove forme di lotta che coinvolgano tutti(utenti, non clienti, compresi) e che ci permettano di gestire le mobilitazioni organizzate autonomamente in un arco lungo di tempo. Oltre a ciò è utile individuare forme di solidarietà mutualistiche, che diano ai lavoratori la possibilità di resistere sul piano economico in caso di lunghe vertenze organizzate a prescindere e al di fuori dei vincoli repressivi e limitativi della legge 146 che attualmente regola le modalità e la tempistica degli scioperi.

Tutto questo sarà realizzabile solo se riusciremo ad acquisire coscienza delle nostre capacità e possibilità, abbandonando la passivizzazione e la rassegnazione, indotte anche dal ruolo concertativo e moderato di CGIL-CISL-UIL.
Bisogna fare come stanno facendo in questi giorni in Germania tutti i lavoratori pubblici uniti, che rivendicano forti aumenti salariali, praticando lo sciopero generale prolungato fino al raggiungimento degli obiettivi, costringendo su questo terreno anche i sindacati istituzionali. Certo qui da noi il contesto politico-sindacale è diverso: CGIL-CISL-UIL sono ormai definitivamente indisponibili ad organizzare una conflittualità di tale dimensione e i sindacati extra-confederali non sono ancora sufficientemente forti e radicati per promuovere, organizzare e dirigere una lotta di tale portata, ma nonostante ciò, le condizioni materiali ormai insopportabili della maggioranza dei lavoratori creeranno, entro un periodo di medio termine, una situazione di oggettivo conflitto verso la controparte statuale
(lavoratori pubblici) e padronale(lavoratori del privato), mutando di fatto i rapporti di forza e sconvolgendo le burocrazie dirigenti di CGIL-CISL e UIL e le attuali modalità di rappresentanza sindacale.

Attualmente gran parte delle RSU del settore pubblico sono svuotate di contenuto e come accade nella Regione Lombardia finiscono per essere il terminale organizzativo dei sindacati confederali oltre che dell’UGL. Come abbiamo sostenuto alcuni mesi fa, lanciando, con un notevole successo, il boicottaggio e l’astensione per il rinnovo delle RSU, queste ultime, ormai, servono solo a perpetuare una mistificazione sul loro ruolo falsamente democratico. Partecipare a questo tipo di elezione costituisce sempre più un rito vuoto ed inutile che serve solo a legittimare in modo beffardo il ruolo antidemocratico e repressivo di CGIL-CISL-UIL (basta vedere i vari regolamenti delle RSU, quello della regione Lombardia è emblematico, che limitano illegalmente i diritti sindacali ed escludono dalle delegazioni trattanti i sindacati extra-confederali e autonomi come sta accadendo in regione Lombardia).

LA SITUAZIONE IN REGIONE LOMBARDIA

Non c’è molto da dire in più sulla realtà regionale: siamo tra la staticità asfissiante e il progressivo deterioramento. Dopo il contentino elettorale del contratto integrativo, la cui inadeguatezza e contraddizioni avevamo denunciato a suo tempo, abbiamo assistito alla firma di un paio di accordi voluti in realtà dall’amministrazione e dai confederali di CGIL-CISL-UIL.
Uno è l’accordo che di fatto trasferisce un certo numero di lavoratori regionali del fito-sanitario all’Ersaf ed è una decisione che si inserisce nel progetto di ridimensionamento dell’organico regionale perseguito da Formigoni & C.
L’altro accordo riguarda una leggera modifica sui processi occupazionali: nessuna novità sostanziale se non un piccolissimo ed inadeguato incremento dei passaggi dalla cat.B alla C e un ridicolo aumento dei passaggi dalla A alla B. E’ stata ancora una volta ignorata la logica ed elementare esigenza di svuotamento della categoria A.
Per ora nessuna novità su malattia e ferie. A questo proposito vogliamo ricordare che la normativa attualmente in vigore NON OBBLIGA all’utilizzo dell’80% delle ferie entro il 31 dicembre di ogni anno. Per cui invitiamo tutti i colleghi ad adeguarsi alla normativa e non alle bizze ossessive e totalitarie dell’amministrazione, organizzino le ferie secondo le loro esigenze. In caso di violazioni della normativa c’è il ricorso legale. Ricordiamo che l’indicazione dell’utilizzo dell’80 % delle ferie è semplicemente uno degli obiettivi che vengono posti al dirigente per il raggiungimento dei suoi obiettivi ai fini del suo lauto premio economico.

DIAMOCI UN’AUTOORGANIZZAZIONE DETERMINATA ED EFFICIENTE IN GRADO DI GESTIRE LO SCONTRO CON LA CONTROPARTE!
ADERITE ALL’AL COBAS CUB

PER DISCUTERE DI TUTTO QUESTO PARTECIPATE ALLA RIUNIONE CHE SI TERRA’ A MILANO IL 18 APRILE 2008 ALLE ORE 14.30 IN UN LUOGO CHE SARA’ SUCCESSIVAMENTE COMUNICATO. Chi intende partecipare per dare un suo contributo ci invii un e-mail.

Siamo a disposizione per la compilazione del modello 730.

Milano,12 marzo 2008

AL COBAS-CUB REGIONE LOMBARDIA

venerdì 18 gennaio 2008

LA GESTIONE 'CONFESSIONALE' DELLA GIUNTA FORMIGONI

Milano, 17 gennaio 2008

Formigoni, attraverso un comunicato fatto diffondere dai suoi più stretti "collaboratori" cerca di mobilitare e condizionare i lavoratori della Regione Lombardia in difesa delle interferenze del Vaticano* (vedere comunicato allegato)
Nessuna solidarietà al prof. Ratzinger. Basta con le interferenze confessionali nella vita pubblica!

Noi non esprimiamo alcuna solidarietà al prof. Ratzinger e diffidiamo Formigoni e il direttore generale della Regione Lombardia di farlo a nome nostro.
A proposito della vicenda dell'Università di Roma, vogliamo ricordare che è stato il prof.Ratzinger a rinunciare alla visita nel timore di confrontarsi con altre posizioni che sicuramente non avrebbero espresso l'abituale servile ed irrazionale consenso che ottiene fra i suoi fedeli seguaci. Quindi non vi è stato alcun impedimento reale alla sua visita alla Sapienza.
Tutta la polemica superficiale e strumentale che ne è seguita, evidentemente, non tiene conto delle posizioni reazionarie, retrive ed oscurantiste che hanno accompagnato l'attività di Ratzinger su argomenti come scienza, aborto, coppie di fatto, fecondazione assistita ecc.ecc.; oppure le responsabilità storiche ed etiche della chiesa cattolica nel genocidio di milioni di persone ( crociate, inquisizione, persecuzione di Galileo Galilei, dominazione coloniale con annesso l'annientamento di milioni di persone nel continente americano ed altrove, fino ad arrivare al
colpevole silenzio della chiesa cattolica sullo sterminio nazista degli ebrei ecc.ecc.).
Infine, Ratzinger è il capo di uno stato confessionale straniero e quindi non si capisce il perché dovrebbe essere legittimato ad inaugurare un anno accademico in un altro stato indipendente e sovrano. Bando quindi alle
ipocrisie, alle lacrime di coccodrillo e alle strumentalizzazioni Sarebbe stato più logico e sintomo di grande sensibilità da parte di Formigoni e Sanese (direttore generale dell'ente Regione Lombardia) esprimere una decisa presa di posizione in solidarietà con gli operai della Thyssen-Krupp assassinati dal profitto capitalista, oppure verso gli operai metalmeccanici e i lavoratori pubblici che hanno salari di fame ed attendono il rinnovo del contratto da più di due anni.

Giorgio Riboldi - responsabile AL COBAS-CUB della Regione Lombardia

ALLEGATO:
Questo è la mail inviata dalla segreteria del direttore generale della Regione Lombardia ai dirigenti
Oggetto: URGENTE - Presa di posizione su Papa-La sapienza
16/01/2008 16.41
Alla luce degli accadimenti che hanno portato il Vaticano ad annullare la
visita del Papa a La Sapienza, d'intesa con Sanese, Vi propongo una presa
di posizione, riassunta nel testo che Vi invio.

La raccolta delle adesioni è stata organizzata per domani, giovedì 17
gennaio dalle ore 12,30 alle ore 13,30 - presso l'Auditorium Gaber;

Due ulteriori informazioni:
1. il Presidente sarà presente alle ore 12,30. La VicePresidente e gli
Assessori sono stati inviati.
2. su iniziativa di alcuni Colleghi verrà proposta anche una testimonianza
di preghiera.

Grazie
Neva
Milano, 16 gennaio 2008
I FATTI CHE HANNO PORTATO IL VATICANO AD ANNULLARE LA VISITA DI BENEDETTO XVI ALL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA COLPISCONO LA DIRIGENZA E IL PERSONALE DI REGIONE LOMBARDIA CHE, INSIEME A TANTE ALTRE VOCI DI QUESTE ULTIME ORE, RITIENE DOVEROSA LA SUA TESTIMONIANZA.
QUALUNQUE AZIONE CHE IMPEDISCA A PRIORI IL CONFRONTO DELLE IDEE, LA CONOSCENZA E IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO ALTRUI DI ESPRESSIONE NON PUO’ PASSARE SOTTO SILENZIO;
ANCOR PIU’ SE PROVENIENTE DA RAPPRESENTANTI DEL MONDO SCIENTIFICO E SE RIVOLTA AD UN CAPO DI STATO, MASSIMA AUTORITA’ DEL MONDO CATTOLICO
LA DIRIGENZA E IL PERSONALE REGIONALE, IMPEGNATI NELLA CONCRETA ATTUAZIONE DI UNA AZIONE ISTITUZIONALE QUOTIDIANA IMPRONTATA ALLA TRASPARENZA, AL CONFRONTO E ALLA SUSSIDIARIETA’
ESPRIMONO
PROFONDA PREOCCUPAZIONE PER LA LOGICA CHE SOTTENDE QUESTI EPISODI
SOLIDARIETA’ AL SANTO PADRE PER L’ACCADUTO