venerdì 28 settembre 2007

BOICOTTIAMO IL REFERENDUM TRUFFA SUL WELFARE DELL'8-10 OTTOBRE INDETTO DA CGIL-CISL-UIL

Comunicato n. 13
Milano, 28 settembre 2007

Boicottiamo il referendum truffa dell’ 8/10 ottobre indetto per legittimare la firma di CGIL-CISL-UIL all’accordo del 23 luglio. Non partecipiamo alle assemblee.
Non partecipiamo al voto.

Dopo aver firmato con governo e padronato il protocollo del 23 luglio CGIL-CISL-UIL vogliono ora con una consultazione che non ha alcun valore vincolante, il cui risultato è già deciso, legittimare con una falsa democrazia una intesa in cui hanno vinto banchieri, confindustria e governo e perso lavoratori, precari e pensionati.

Assistiamo all’ennesima consultazione-truffa perché hanno già firmato e non cambierà niente. Viene proposta una consultazione senza regole e nessuna garanzia di regolarità.

Gli aventi diritto al voto tra lavoratori e pensionati sono oltre 35.000.000 e non è previsto nessun quorum per la validità della votazione. I seggi saranno gestiti da CGIL-CISL-UIL e si voterà anche nelle loro sedi.

Hanno già dichiarato che la partecipazione al voto sarà ritenuta un successo se risulterà dai loro verbali una affluenza intorno al 13% degli aventi diritto.

Partecipare al referendum significa solo legittimare una farsa di democrazia e nella sostanza legittimare la firma dell’accordo.

La democrazia sindacale è calpestata, ai lavoratori non è stata data la possibilità di decidere sulle proposte da presentare al governo, né è stato chiesto alla delegazione della CUB, presente alle trattative con il governo, di esprimersi prima di firmare.

La Cub, che ha partecipato agli incontri a Palazzo Chigi, non ha sottoscritto il protocollo su previdenza, lavoro e competitività perché:
1. viene aumentata l’età pensionabile arrivando a peggiorare la legge Maroni.
2. per i lavoratori che svolgono attività gravose o usuranti è previsto un intervento che riguarda solo 5.000 lavoratori, UNA PRESA IN GIRO!
3. vengono ridotti i coefficienti per il calcolo della pensione penalizzando i futuri pensionati a partire da chi inizia oggi il lavoro.
4. viene data l’elemosina alle pensioni basse (il 15% degli attuali pensionati) e che sarà rimangiata in breve tempo dall’aumento dei prezzi.
5. mancata indicizzazione delle pensioni in essere che continuano a perdere potere di acquisto
6. La parte del protocollo che riguarda gli ammortizzatori sociali è totalmente ininfluente rispetto alla esigenza di contrastare il lavoro precario e all’esigenza di interventi a sostegno del reddito.
In compenso il protocollo prevede ulteriori regali a Confindustria riducendo il compenso per gli straordinari che costeranno meno del lavoro normale e aumentando il salario aziendale su cui non saranno versati i contributi previdenziali con un impatto negativo sui conti dell’Inps.

L’A.L. Cobas e la Cub propongono di boicottare il referendum di CGIL-CISL-UIL non partecipando né alle assemblee né al voto. Partecipare al referendum legittima la continuazione di una politica che penalizza lavoratori, pensionati e precari.


Basta con la falsa democrazia e gli accordi-truffa.

Riprendiamo le mobilitazioni per il:
· rilancio della previdenza pubblica; contro l'aumento dell'età pensionabile; diritto alla pensione con 35 anni di contributi, calcolo per tutti al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, rivalutazione automatica legata al costo della vita e alla dinamica salariale, recupero della perdita di potere d'acquisto.
· lavoro stabile e reddito per tutti con la completa cancellazione delle tipologie contrattuali previste dal pacchetto Treu e dalla legge 30 stabilendo la centralità del lavoro a tempo indeterminato come forma tipica del lavoro subordinato.
· sostegno al reddito per quanti si trovano privi di attività lavorativa o con un reddito inferiore a 8.000 euro e maggiori tutele per le lavoratrici.

Partecipiamo alla Sciopero Generale indetto dai sindacati di base per il 9 novembre per respingere i contenuti del protocollo e rivendicare la redistribuzione del reddito.

A.L. COBAS – CUB Ente Regione Lombardia

ANCORA ACCORDI DISCRIMINATORI IN REGIONE LOMBARDIA

Comunicato n. 12
Milano, 31 agosto 2007

ANCORA ACCORDI DISCRIMINATORI IN REGIONE LOMBARDIA

PROGRESSIONE ECONOMICA D5- D6 E ATTRIBUZIONE INDENNITA’ "FUNZIONE SPECIALISTICA": ancora accordi truffaldini e discriminatori. Il tutto come risultato della famigerata pre-intesa del luglio 2006 sottoscritta da tutti (proprio tutti) i sindacati presenti nelle RSU.

NO ALLO SCIPPO DEL NOSTRO TFS(TFR)! Ai primi di agosto e’ stato raggiunto l’accordo fra CGIL-CISL-UIL e controparti pubbliche per l’introduzione della previdenza complementare anche nel pubblico impiego. Dopo aver cercato di scippare il salario differito dei lavoratori privati ora tentano di rapinare il nostro con il consenso attivo di CGIL-CISL-UIL, i cui rappresentanti siederanno nei consigli di amministrazione dei fondi di nuova costituzione.
ORGANIZZIAMOCI PER BOICOTTARE L’OPERAZIONE CHE FRA QUALCHE MESE CI COINVOLGERA’! ***

STANNO SOTTOSCRIVENDO L’ENNESIMO RINNOVO CONTRATTUALE NAZIONALE SU UNA BASE RIDICOLA E PROVOCATORIA (ci scipperanno un anno di pur risibili aumenti, l’adeguamento salariale sarà inferiore a 100 euro lordi in media, saranno aumentate le diversificazioni salariali e il contratto avrà durata triennale e non più biennale…) ****

L’accordo sottoscritto a fine luglio 2007 che prevede il passaggio da D5 a D6 per circa il 50% dei lavoratori interessati, ESCLUDENDO IL RIMANENTE, costituisce una discriminazione INACCETTABILE, INGIUSTIFICABILE, nonché una disinvolta e forzata interpretazione della normativa vigente e in contrasto con accordi sindacali sottoscritti in altri enti. ECCO PERCHE’SOLLECITIAMO I COLLEGHI AD EFFETTUARE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI RICORSI.
Vediamo ora quali sono gli elementi che rendono più evidente la volontà discriminatoria dell’amministrazione, avallata da CGIL, CISL E UIL:
1) ESPERIENZA ACQUISITA: vengono esclusi dal passaggio tutti coloro che, attraverso le progressioni economiche, sono pervenuti in D5 partendo dalla categoria giuridica D1 senza essere inquadrati nella categoria giuridica D3 ( non viene rispettato il principio che a parità di mansioni deve essere garantito il medesimo percorso di carriera).
2) CREDITO PROFESSIONALE e INCARICHI FORMALMENTE ATTRIBUITI: in sostanza chi gode attualmente dell’indennità “quadri” si vede privilegiato nell’attribuzione del punteggio di almeno 10 punti rispetto agli altri (e tutti sanno come l’indennità quadri venga attribuita con metodi unilaterali, clientelari e paternalistici,utilizzando come requisiti fondamentali l’obbedienza, la subordinazione, la rinuncia alla propria autonomia di pensiero e la fedeltà “all’azienda”, almeno nell’80% dei casi). segue
L’applicazione di queste metodologie contrasta in modo evidente con le modalità applicate per la progressione economica degli altri livelli retributivi.
E’ disdicevole che non tutti i lavoratori in D5 abbiano la certezza di poter accedere al livello retributivo D6, ma e ancora più scandaloso e immorale che in tutta questa trattativa-farsa non si sia posto come condizione preliminare a qualsiasi altro accordo il reperimento delle risorse economiche finalizzate allo svuotamento definitivo della cat. A, i cui salari sono da fame.
A questo punto c’è da chiedersi che fine abbia fatto la piattaforma rivendicativa votata quasi unanimemente nel settembre-ottobre 2006. Sarebbe bene che tutti i lavoratori della Regione lo chiedessero ai rappresentanti di CGIL-CISL-UIL che tanto hanno magnificato questi accordi, gettando fumo negli occhi e manipolando in modo subdolo la realtà dei fatti con l’intento di tenersi buoni i propri iscritti e di contenere il dilagare della giusta sfiducia nei loro confronti!
In sostanza, con l’accordo per il passaggio da D5 a D6 che coinvolge una minoranza di lavoratori e con l’attribuzione dell’indennità’ di funzione specialistica solo a coloro che svolgono un’attività’ ispettiva, l’amministrazione regionale, con la colpevole e attiva complicità di CGIL-CISL-UIL, introduce ulteriori frammentazioni e divisioni fra i lavoratori stessi e crea le condizioni per preparare il terreno ad un’élite di funzionari destinati alla carriera dirigenziale.
In definitiva, il progetto del presidente della regione Lombardia e dei suoi soci di cordata si sta compiendo senza alcun CONTRASTO SIGNIFICATIVO neppure da parte della ridicola opposizione consigliare.
Vediamo in cosa consiste questo progetto:
- drastica riduzione di personale( in meno di 5 anni si è passati da 5000 soggetti in organico a meno di tremila);
- ribaltamento dei rapporti di forza tra sindacati e amministrazione, a favore di quest’ultima ( le RSU di fatto sono state annientate e non contano più nulla e sono ridotte a puro e anche un po’ fastidioso( per loro) terminale organizzativo dei sindacati confederali);
- creazione di “una casta privilegiata di funzionari (non tutti) e di dirigenti (non tutti) che costituiscono la “base di consenso” e lo strumento operativo per la realizzazione degli obiettivi politici di questa giunta quali sfrenato liberismo, privatizzazioni, esternalizzazioni di alcune funzioni e mansioni, controllo asfissiante e totalitario del personale (quello ancora non sfiduciato o inglobato nella logica di potere (degli altri)), il tutto ammantato dalla magica parola “sussidiarietà”, con cui questa giunta di comunione e “liberazione” si riempie la bocca e cerca di costruire le sue fortune politiche.

NON DOBBIAMO RASSEGNARCI: occorre autorganizzarsi per contrastare questi progetti, per rimettere in discussione tutti gli accordi a perdere sottoscritti in questi anni!
Bisogna restare uniti ed avere il coraggio di ritornare protagonisti e di difendere la nostra dignità.
Un passaggio fondamentale consiste nell’abbandonare i sindacati confederali che svolgono ormai un ruolo del tutto estraneo agli interessi dei lavoratori.
ISCRIVITI E RAFFORZA L’AL-COBAS DELLA REGIONE LOMBARDIA
RIVOLGITI AI NOSTRI REFERENTI PER I RICORSI ALLA MAGISTRATURA DEL LAVORO.

Milano 31 agosto 2007
AL-COBAS CUB REGIONE LOMBARDIA