venerdì 28 settembre 2007

ANCORA ACCORDI DISCRIMINATORI IN REGIONE LOMBARDIA

Comunicato n. 12
Milano, 31 agosto 2007

ANCORA ACCORDI DISCRIMINATORI IN REGIONE LOMBARDIA

PROGRESSIONE ECONOMICA D5- D6 E ATTRIBUZIONE INDENNITA’ "FUNZIONE SPECIALISTICA": ancora accordi truffaldini e discriminatori. Il tutto come risultato della famigerata pre-intesa del luglio 2006 sottoscritta da tutti (proprio tutti) i sindacati presenti nelle RSU.

NO ALLO SCIPPO DEL NOSTRO TFS(TFR)! Ai primi di agosto e’ stato raggiunto l’accordo fra CGIL-CISL-UIL e controparti pubbliche per l’introduzione della previdenza complementare anche nel pubblico impiego. Dopo aver cercato di scippare il salario differito dei lavoratori privati ora tentano di rapinare il nostro con il consenso attivo di CGIL-CISL-UIL, i cui rappresentanti siederanno nei consigli di amministrazione dei fondi di nuova costituzione.
ORGANIZZIAMOCI PER BOICOTTARE L’OPERAZIONE CHE FRA QUALCHE MESE CI COINVOLGERA’! ***

STANNO SOTTOSCRIVENDO L’ENNESIMO RINNOVO CONTRATTUALE NAZIONALE SU UNA BASE RIDICOLA E PROVOCATORIA (ci scipperanno un anno di pur risibili aumenti, l’adeguamento salariale sarà inferiore a 100 euro lordi in media, saranno aumentate le diversificazioni salariali e il contratto avrà durata triennale e non più biennale…) ****

L’accordo sottoscritto a fine luglio 2007 che prevede il passaggio da D5 a D6 per circa il 50% dei lavoratori interessati, ESCLUDENDO IL RIMANENTE, costituisce una discriminazione INACCETTABILE, INGIUSTIFICABILE, nonché una disinvolta e forzata interpretazione della normativa vigente e in contrasto con accordi sindacali sottoscritti in altri enti. ECCO PERCHE’SOLLECITIAMO I COLLEGHI AD EFFETTUARE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI RICORSI.
Vediamo ora quali sono gli elementi che rendono più evidente la volontà discriminatoria dell’amministrazione, avallata da CGIL, CISL E UIL:
1) ESPERIENZA ACQUISITA: vengono esclusi dal passaggio tutti coloro che, attraverso le progressioni economiche, sono pervenuti in D5 partendo dalla categoria giuridica D1 senza essere inquadrati nella categoria giuridica D3 ( non viene rispettato il principio che a parità di mansioni deve essere garantito il medesimo percorso di carriera).
2) CREDITO PROFESSIONALE e INCARICHI FORMALMENTE ATTRIBUITI: in sostanza chi gode attualmente dell’indennità “quadri” si vede privilegiato nell’attribuzione del punteggio di almeno 10 punti rispetto agli altri (e tutti sanno come l’indennità quadri venga attribuita con metodi unilaterali, clientelari e paternalistici,utilizzando come requisiti fondamentali l’obbedienza, la subordinazione, la rinuncia alla propria autonomia di pensiero e la fedeltà “all’azienda”, almeno nell’80% dei casi). segue
L’applicazione di queste metodologie contrasta in modo evidente con le modalità applicate per la progressione economica degli altri livelli retributivi.
E’ disdicevole che non tutti i lavoratori in D5 abbiano la certezza di poter accedere al livello retributivo D6, ma e ancora più scandaloso e immorale che in tutta questa trattativa-farsa non si sia posto come condizione preliminare a qualsiasi altro accordo il reperimento delle risorse economiche finalizzate allo svuotamento definitivo della cat. A, i cui salari sono da fame.
A questo punto c’è da chiedersi che fine abbia fatto la piattaforma rivendicativa votata quasi unanimemente nel settembre-ottobre 2006. Sarebbe bene che tutti i lavoratori della Regione lo chiedessero ai rappresentanti di CGIL-CISL-UIL che tanto hanno magnificato questi accordi, gettando fumo negli occhi e manipolando in modo subdolo la realtà dei fatti con l’intento di tenersi buoni i propri iscritti e di contenere il dilagare della giusta sfiducia nei loro confronti!
In sostanza, con l’accordo per il passaggio da D5 a D6 che coinvolge una minoranza di lavoratori e con l’attribuzione dell’indennità’ di funzione specialistica solo a coloro che svolgono un’attività’ ispettiva, l’amministrazione regionale, con la colpevole e attiva complicità di CGIL-CISL-UIL, introduce ulteriori frammentazioni e divisioni fra i lavoratori stessi e crea le condizioni per preparare il terreno ad un’élite di funzionari destinati alla carriera dirigenziale.
In definitiva, il progetto del presidente della regione Lombardia e dei suoi soci di cordata si sta compiendo senza alcun CONTRASTO SIGNIFICATIVO neppure da parte della ridicola opposizione consigliare.
Vediamo in cosa consiste questo progetto:
- drastica riduzione di personale( in meno di 5 anni si è passati da 5000 soggetti in organico a meno di tremila);
- ribaltamento dei rapporti di forza tra sindacati e amministrazione, a favore di quest’ultima ( le RSU di fatto sono state annientate e non contano più nulla e sono ridotte a puro e anche un po’ fastidioso( per loro) terminale organizzativo dei sindacati confederali);
- creazione di “una casta privilegiata di funzionari (non tutti) e di dirigenti (non tutti) che costituiscono la “base di consenso” e lo strumento operativo per la realizzazione degli obiettivi politici di questa giunta quali sfrenato liberismo, privatizzazioni, esternalizzazioni di alcune funzioni e mansioni, controllo asfissiante e totalitario del personale (quello ancora non sfiduciato o inglobato nella logica di potere (degli altri)), il tutto ammantato dalla magica parola “sussidiarietà”, con cui questa giunta di comunione e “liberazione” si riempie la bocca e cerca di costruire le sue fortune politiche.

NON DOBBIAMO RASSEGNARCI: occorre autorganizzarsi per contrastare questi progetti, per rimettere in discussione tutti gli accordi a perdere sottoscritti in questi anni!
Bisogna restare uniti ed avere il coraggio di ritornare protagonisti e di difendere la nostra dignità.
Un passaggio fondamentale consiste nell’abbandonare i sindacati confederali che svolgono ormai un ruolo del tutto estraneo agli interessi dei lavoratori.
ISCRIVITI E RAFFORZA L’AL-COBAS DELLA REGIONE LOMBARDIA
RIVOLGITI AI NOSTRI REFERENTI PER I RICORSI ALLA MAGISTRATURA DEL LAVORO.

Milano 31 agosto 2007
AL-COBAS CUB REGIONE LOMBARDIA